Dobbiamo stare attenti a come esercitiamo la nostra libertà, soprattutto quando crediamo di avere una libertà che in realtà non abbiamo per nulla (Vade retro teorie del complotto che sono un’ottima resistenza a non pensare). Mi vengono in mente tutte le informative sulla privacy dalle quali veniamo “poppizzati” ogni giorno, ed in particolare quelle che incontriamo durante la navigazione con il telefonino. Entriamo in un sito e subito ci si apre una finestra che evidenzia come la privacy per quella compagnia sia importante ecc ecc….Al di là delle volte in cui non si riesce a chiudere la finestra con le info (ma forse è un mio problema), ci sono moltissime volte in cui, senza stare minimamente a preoccuparci di quanto scritto, chiudiamo la finestra. Ciò nonostante ci sentiamo comunque protetti, sappiamo che i nostri dati saranno trattati nel rispetto delle norme vigenti, siamo convinti di aver esercitato la nostra libertà di chiudere il pop up informativo (anche perché altrimenti spesso è impossibile accedere al sito stesso).
Mi sembra tuttavia che sia una strana libertà quella che in tal caso ci viene fatto credere di avere: chi ha mai letto le pagine (molte) informative? Ammetto di non averle mai lette. Molti penseranno che avrei dovuto, ragion per cui, in caso di problemi mi debba assumere le mie responsabilità. Tutto corretto. Ma chi al giorno d’oggi decide di leggersi pagine e pagine di informative noiose, piene di articoli, commi e clausole?Ecco. Allora forse dovremmo riflettere su questa presunta libertà che ci viene data, una libertà fittizia e perversa. È come se, in un certo senso, fossimo dominati da tale libertà, cioè spinti ad esercitarla in maniera parziale ed inconsapevole: “giocando” con le parole più che di “freedom” potremmo parlare di “free-dom”, ove il “dom” sta proprio per dominio e sottomissione.
Mi viene in mente il film “The Truman show” dove viene mostrata la vita di un uomo in quella che crede essere la sua città; egli si sente pienamente libero di girare in quello che crede essere il suo mondo salvo poi scoprire che esso non è che un enorme studio cinematografico in cui riprendere lo show della sua vita. Allora possiamo chiederci: si sente libero? Certamente. Lo è davvero?
P.S: Forse il problema è il mezzo attraverso il quale la libertà ci viene fornita. Perché non sintetizzare le informazioni fondamentali in un’unica pagina comprensibile a tutti?
Dott.Fabio Del Ben
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