È di poche settimane fa la notizia della condanna a 23 anni di carcere di Harvey Weinstein, ex produttore cinematografico statunitense. Non si sa ancora con precisione a quanto ammonterà il risarcimento a ciascuna delle vittime di violenza sessuale. Vorrei soffermarmi un attimo su questo punto. Ipotizziamo che a ciascuna vada un risarcimento di 300.000 dollari; molti direbbero che è un riconoscimento ridicolo per quanto subito, posizione assolutamente condivisibile. E se il risarcimento fosse di 1.000.000 di dollari cambierebbe qualcosa? E se il risarcimento fosse di 2.000.000 di dollari sarebbe forse meno ridicolo?In entrambi i casi la persona vedrebbe ridotti tutti i danni subiti ad una mera somma di denaro, come se questa potesse davvero alleviare quanto subito in passato. La parola "risarcire" deriva dal latino “resarcire” composto di “re” (di nuovo) e “sarcire” (acconciare) e ha assunto il significato di “riparare”, “compensare”. Allora forse, stando a questi significati, è il concetto stesso di risarcimento ad essere ridicolo ed offensivo in questo contesto. Nessun risarcimento potrà mai “riparare” o “compensare” quanto accaduto in passato, al massimo potrà aiutare a distoglierne il pensiero.
Fabio Del Ben
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