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Immagine del redattoreFabio Del Ben

(S)proloquio #18



Mostrare o non mostrare, è questo il dilemma? Mi è capitato più volte di assistere a delle scene in televisione che possiamo leggere alla luce di questa domanda. Penso all'incidente di qualche tempo fa occorso ad un pilota della Gp2 o alle invasioni di campo compiute dai tifosi in diversi campionati e competizioni. In queste occasioni il regista dei differenti programmi sceglie di non mostrare le immagini ritenute o eccessivamente cruente oppure alquanto diseducative. Chiaramente è opportuno fare una differenziazione. Nel caso dell’incidente possiamo essere portati a credere che tale scelta sia motivata dal rispetto per la sofferenza di una persona ferita e dall'idea di non “vetrinizzare” tale sofferenza esponendola alla pubblica visione. Decisione senz'altro condivisibile che ci obbliga a mettere un freno alla nostra bramosia di sapere che, tuttavia, prende altre forme (cercando le immagini dell’incidente nel web qualcosa si trova sempre, almeno fino a che non vengono rimosse, se vengono rimosse).

Nel caso del tifoso mi sembra che l’operazione sia più sottile: le telecamere puntano volutamente su particolari insignificanti o ridondanti (ed è proprio da ciò che iniziamo a percepire che “qualcosa non torna”) e, dopo di ché, il telecronista giustifica le immagini spiegando l’accaduto fino a che il tifoso non sia stato portato via dagli stewards. Perché queste immagini non vengono mostrate?C’è davvero il timore che qualcuno vedendole possa pensare di emulare quel tifoso? La cosa che mi interessa sottolineare, per certi versi paradossale, è che poi è la stessa emittente televisiva che, poche ore dopo, rende disponibile non solo un servizio fotografico sull'accaduto ma anche il video integrale. Che differenza c’è allora tra il fare vedere quelle immagini in diretta o in differita? Apparentemente nessuna se guardiamo al contenuto. Se però guardiamo alla forma possiamo notare una diversità. L’emittente televisivo opera una scelta che è ciò che si impone allo spettatore e che lo spettatore spesso si trova ad accogliere e rispettare. A ben vedere, però, a posteriori, si mostra tutto il carattere fittizio e mendace di tale scelta, sconfessata dalle immagini pubblicate nel sito. Allora quello che noi vediamo è l’ombra di una decisione mai presa, qualcosa che ci viene venduto in un modo e poi consegnato in un altro e che ci lascia con l’amaro in bocca.


Fabio Del Ben

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