top of page
Cerca
Immagine del redattoreFabio Del Ben

(S)proloquio #11


Talvolta è difficile incontrare l’Altro e lo è ancor di più se lo facciamo da lontano.

Provate a pensare a quante volte capita di vedere la persona che dovevamo incontrare e di provare una certa sensazione di imbarazzo mentre percorriamo gli ultimi 10 metri che ci separano da lei. In quel momento ci sentiamo “radiografati”, scrutati da cima a fondo, e, in un certo senso, violati: siamo un oggetto che si avvicina, un corpo-cosa (Körper) in avvicinamento. Iniziamo a fare caso a come camminiamo, come ci muoviamo, notando ogni nostra piccola indecisione o difetto. È una sensazione così sgradevole che cerchiamo di mascherarla in tutti i modi: c’è chi gira la testa guardandosi attorno, chi fissa il terreno, chi inizia a parlare da lontano non con l’intento di farsi capire ma con quello di distrarre lo sguardo dell’altro e nello stesso tempo mettere delle parole che possano riempire lo spazio che ancora ci separa dal nostro interlocutore. Fortunatamente (nella maggior parte dei casi) l’incontro pone fine a questa sensazione: in quel momento ci sentiamo guardati, accolti, abbracciati e siamo i primi a poterci riappropriare del nostro corpo-vissuto (Leib).


Dott.Fabio Del Ben

Comentários


bottom of page